Alessio Di Benedetto
Analisi Musicale
Introduzione alle funzioni dell’armonia
Ed. Carisch MK12669
Nel 1994 è stato pubblicato, per la prima volta dalla casa editrice Carish, questo trattato di armonia, ad uso di musicisti e studenti avanzati, del prof. Alessio Di Benedetto, musicologo e allievo del compositore Franco Donatoni.
Purtroppo, la scomparsa del marchio Carish ha, perparecchio tempo, reso questo testo introvabile attraverso i canali commercialiusuali. Sono a conoscenza di una cessione dei diritti derivanti dallepubblicazioni Carish a terzi. Per informazioni sulla sua attuale reperibilitàvisitate anche questo sito:
www.alessiodibenedetto.it
Ho avuto la fortuna di partecipare ad alcuni coinvolgenti corsi estivi nella prima metà degli anni ’90, nei quali abbiamo analizzato anche importanti opere per chitarra, in particolare del XX secolo. In quello stimolante clima sono entrato per la prima volta in contatto con concetti come “dualismo” e “analisi polare”. Di ciò va un particolare merito al mio insegnante di chitarra: M° Mauro Storti.
“Alcune delle principali idee che guidano certa pratica analitica monistica sono rintracciabili nelle teorie più comuni di Jean-Philippe Rameau”; nella mia esperienza di allievo e studente di armonia ho avuto modo di avere una conferma di questa osservazione. Infatti. in taluni trattati, per quanto enormemente utili e formativi dal punto di vista della pratica armonica, indispensabile per un giovane studente, assistiamo all'esposizione di un curioso miscuglio di teorie armoniche “riciclate”da quelle di Rameau (ad esempio. quando si tenta di spiegare una presuntaorigine “naturale” dell’accordo di settima di dominante) con altri precettidedotti dalla cultura musicale barocca da una parte e ottocentesca dall'altra,con un dannoso atteggiamento astorico che D. De La Motte cerca di evitarenei suoi testi. Come sempre accade, la teoria è un riflesso dellapratica musicale, perché gli esercizi riguardanti lo studio praticodell'armonia legati ad essi non fanno che confermare questa tendenza, presenteanche nei più pregevoli dal punto di vista estetico e didattico. Tralasciandonealtri, "orribili artisticamente e che mettono l'allievo nella condizionedi sbagliare più che apprendere" (M° Luigi Mazzocchi).
Il prof. Di Benedetto tenta di colmare queste evidenti lacune nella formazione culturale di un giovane musicista prendendo inconsiderazione le teorie espresse da alcuni grandi geni vissuti tra ilXIX sec. e il XX sec., quali Hugo Riemann e Sigfrid Karg-Elert, che hannoanalizzato le opere di illustri compositori del XIX e primi due decennidel XX sec. Da qui ha origine una brillante personale trattazione sui rapportiche intercorrono fra accordi di settima (affinità di settima), dopoavere introdotto e trattato in modo razionale i rapporti di quinta e diterza (affinità di terza), impostata su criteri funzionali e dualisticidell’armonia.
Per questa esposizione, il prof. Di Benedetto ha ideato un ingegnoso sistema per rappresentare visivamente accordi e tonicalità (nontonalità) attraverso un metodo preso a prestito dalla geometriaanalitica. Gli accordi vengono riportati nel sistema di tre assi cartesianinei quali vengono sono usualmente rappresentate figure piane e solide createdalle proprie equazioni. Lungi dal voler sostituire questa notazione aquella perfezionata in secoli di storia musicale, ciò risulta utileallo studente per avere una rappresentazione grafica dei rapporti che intercorronotra una tonicalità e altri, rendendo visibile il loro grado di affinità. Questo metodo è stato usato utilmente anche nei nostri corsi estivi. Personalmente, raccomando a ogni allievo di non limitarsi mai all’aspetto teorico e visuale, ma di scrivere e suonare sempre gli esempi musicaliriportati (usando anche le attuali tecnologie MIDI) e confrontarli conl’ascolto e la personale secuzione del repertorio dell’epoca in questione..
Le teorie sono messe in pratica attraverso un brillante saggio di analisi musicale: l’interpretazione del cosiddetto “Tristan-Akkord” (accordo del Tristano), che ha gettato nello scompiglio gli studiosi di armonia per generazioni. Tratto dal preludio di “Tristano e Isotta” di Richard Wagner, ai nostri giorni è un vero e proprio spartiacque nell’arte compositiva.
Il necessario capitolo dedicato all'acustica è accompagnato dalla chiarificante spiegazione del concetto di “intonazione naturale”, teoria supportata da scienziati che hanno studiato il comportamento dell'apparato auditivo umano. Anche in questo campo, le vere e proprie falsitàstoriche sono all’ordine del giorno, alcune di esse tuttora presenti inalcuni testi consultati da migliaia di allievi. Quese sono smentite in questotesto con rigore scientifico e senso storico, dall'epoca di Pitagora ainostri giorni.
Conclude il testo una completa bibliografia e un interessante mini-dizionario dei principali teorici e pensatori.

A conclusione di questa breve recensione, vorrei ripetere ciò che il prof. Di Benedetto ci invitava a ricordare all'inizio di ogni lezione, esorcizzando analisi musicali e interpretazioni condotte partendo da basi sbagliate:
"ogni analisi musicale è una possibile mistificazione dell'oggetto sonoro".

Andrea Rollo, aggiornato il 29/04/2021.
 
 

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